ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA ORALE 3/01144

Dati di presentazione dell'atto

Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 326 del 06/11/2014

Firmatari

Primo firmatario: BINETTI PAOLA
Gruppo: PER L'ITALIA
Data firma: 06/11/2014

Destinatari

Ministero destinatario:

  • MINISTERO DELLA GIUSTIZIA
  • MINISTERO DELLA SALUTE
  • MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA GIUSTIZIA delegato in data 06/11/2014

Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta orale 3-01144
presentato da
BINETTI Paola
testo di
Giovedì 6 novembre 2014, seduta n. 326

BINETTI. — Al Ministro della giustizia, al Ministro della salute, al Ministro del lavoro e delle politiche sociali. — Per sapere – premesso che:
sulla rivista dell'Associazione degli psicologi americani (APA) è stato pubblicato recentemente un articolo scientifico che contiene una revisione metanalitica dei più autorevoli studi mondiali sul tema dell'affido condiviso di bambini sotto i 4 anni. Hildegunde Suenderhauf ha selezionato gli unici 50 studi sulle modalità di affido dei minori pubblicati tra il 1977 e il 2014 su riviste internazionali scientificamente riconosciute. Nella sua metanalisi l'autrice ha analizzato in modo rigoroso le conclusioni dei singoli studi e le loro interazioni, traendone una valutazione complessiva, le cui considerazioni finali appaiono inequivocabili;
due studi (4 per cento) hanno dato risultati negativi rispetto all'affido materialmente condiviso; in undici studi sono stati segnalati effetti negativi neutralizzati da altri effetti positivi; mentre trentasette degli articoli presi in considerazione (74 per cento), hanno prodotto inequivocabili risultati positivi per l'affido materialmente condiviso. L'articolo conclude testualmente: «In generale i risultati degli studi rivisitati in questo documento sono favorevoli ai piani genitoriali che bilanciano il tempo dei bambini piccoli tra le due case in modo il più uguale possibile. Il pernottamento dei bambini nella casa del papà non crea problemi, ma favorisce nei bambini la consapevolezza che l'accudimento è compito di entrambi i genitori e non di uno solo di loro (Warshak, 2014)»;
la distribuzione dei tempi di coabitazione in uso presso i tribunali italiani non segue però queste linee scientifiche e, come si può vedere anche dalle bozze di separazione consensuale pubblicate sui siti di alcuni tribunali, essa non si discosta da distribuzioni standard molto asimmetriche: circa l'83-85 per cento del tempo con un genitore, quasi sempre la madre, e circa il 17-15 per cento con l'altro genitore, quasi sempre il papà. Ciò comporta facilmente la perdita di una figura genitoriale con danni di natura psicologica e sociale, che appaiono già nei primi anni, ma spesso si accentuano nell'età della adolescenza: dispersione scolastica, gravidanze indesiderate, povertà, tabagismo, tossicodipendenza, microcriminalità e altro. Con questo orientamento l'Italia si colloca agli ultimi posti in Europa in quanto a difesa del diritto alla bigenitorialità;
uno studio su 164.580 ragazzi svedesi di 12 e 15 anni, figli di genitori separati, ha evidenziato che i parametri migliori relativamente al benessere fisico, psicologico e sociale alla soddisfazione sulle relazioni coi propri genitori separati, sono quelli dei minori che spendono tempi sostanzialmente eguali presso i due genitori (Bergström et al. 2013), confermando i risultati di una precedente ricerca di Jablonska e Lindbergh su 15.428 minori che aveva evidenziato, con significatività statistica, livelli di stress mentale più alto nelle famiglie monogenitoriali;
un'altra ricerca pubblicata su Children & Society nel 2012 e condotta da ricercatori indipendenti delle università di Bethesda, della Groenlandia, di Stoccolma, di Yvaskula (Finlandia), di Copenaghen, di Akureyri (Islanda), di Goteborg, su 184.496 minori in 36 società occidentali (Italia inclusa) (Bjarnason et al.2012) ha osservato che i bambini che vivono in sistemazione di collocamento materialmente congiunto (suddivisione approssimativamente paritaria dei tempi) riportano un più alto livello di soddisfazione di vita rispetto ad ogni altra sistemazione di famiglia separata, solo un quarto di rango (-0,26) più basso dei bambini nelle famiglie unite –:
quali siano gli orientamenti dei Ministri interrogati al riguardo e se non ritengano di adottare iniziative conseguenti di fronte a questa evidente contraddizione tra risultanze scientifiche e prassi giuridiche per tutelare le generazioni future che sempre più spesso si trovano a dovere fronteggiare la separazione della propria coppia genitoriale (circa 80-90.000 minori ogni anno). (3-01144)